Basilea IV: verso un sistema bancario più solido e trasparente

Basilea IV: verso un sistema bancario più solido e trasparente

Negli ultimi anni, il settore bancario internazionale è stato sottoposto a importanti cambiamenti, guidati dalla necessità di aumentare la solidità e la trasparenza delle istituzioni finanziarie. In questo quadro si inserisce Basilea IV, l’ultimo aggiornamento degli accordi predisposti dal Comitato di Basilea, organismo operante sotto l’egida della Banca dei Regolamenti Internazionali (BIS) con sede in Svizzera.

La finalità principale di Basilea IV è migliorare la regolamentazione prudenziale per affrontare in modo efficace i diversi rischi emersi con la crisi finanziaria del 2007-2008 e successivamente aggravati dalla pandemia Covid-19. Attraverso nuove disposizioni, il Comitato mira a rafforzare la resilienza delle singole banche e, conseguentemente, quella dell’intero sistema finanziario comunitario.

Le novità introdotte sono significative e impattano direttamente sulla gestione e sulla valutazione dei rischi bancari. La direttiva europea (CRD VI) e il regolamento (CRR III), recentemente pubblicati in Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, impongono agli Stati membri di adeguarsi entro il 10 gennaio 2026, con una graduale applicazione delle nuove norme a partire dal 2025, fino alla completa operatività prevista per il 2029.

Tra i cambiamenti più rilevanti figura l’introduzione dell’output floor, un parametro che limita le eccessive riduzioni dei requisiti patrimoniali determinati attraverso Modelli Interni rispetto a quelli ottenibili con il Metodo Standard. L’output floor, inizialmente fissato al 50% per il 2025, aumenterà progressivamente fino a raggiungere il 72,5% nel 2029, favorendo una maggiore comparabilità delle posizioni di rischio delle banche.

Altra importante revisione riguarda il Modello Standard per il rischio creditizio. Qui, Basilea IV ha reso più rigorosa l’identificazione e la ponderazione delle esposizioni prive di rating, limitando la discrezionalità degli istituti di credito. In particolare, sono stati introdotti nuovi criteri per la valutazione dei rischi legati ai finanziamenti immobiliari, settore chiave per molte banche italiane ed europee. Queste ultime dovranno pertanto effettuare simulazioni accurate per valutarne l’impatto sui loro modelli di business.

Anche il Modello Interno per il rischio creditizio è stato aggiornato per ridurre la variabilità e migliorare l’accuratezza nella previsione dei rischi. Parametri come Loss Given Default (LGD), Probability of Default (PD) ed Exposure At Default (EAD) non potranno più scendere sotto valori minimi predefiniti.

Il rischio operativo, spesso sottovalutato in passato, ora verrà misurato esclusivamente con il Nuovo Modello Standard, basato sul Business Indicator Component (ricavi bancari) e sull’Internal Loss Multiplier (perdite operative storiche). Tale modifica penalizzerà soprattutto le banche con ricavi elevati e significative perdite operative nel tempo.

In merito al rischio di mercato, Basilea IV offre diversi approcci: dal Metodo Standard Semplificato per banche minori al Metodo Interno Alternativo per istituti con capacità di gestione sofisticate, previa verifica di specifici test.

Ulteriori novità comprendono vantaggi particolari per l’Italia, come la ponderazione a zero delle quote di partecipazione in Banca d’Italia, la possibilità di includere terreni agricoli come garanzie e condizioni favorevoli per le esposizioni derivanti dalla cessione del quinto dello stipendio. Inoltre, Basilea IV introduce anche obblighi relativi ai fattori ESG e alle Cripto-attività, ponendo nuove sfide in termini di governance bancaria.

L’impatto complessivo sarà significativo: l’EBA stima che le banche europee dovranno aumentare il capitale Tier 1 di circa 600 milioni di euro, pari a un incremento medio del 12,6%. Le banche di maggiori dimensioni subiranno l’impatto maggiore, con un aumento del 13,3%, principalmente a causa dell’output floor e del nuovo metodo per il rischio operativo.

In conclusione, Basilea IV rappresenta una svolta positiva verso una gestione più rigorosa, consapevole e trasparente dei rischi bancari. Si auspica che questo aggiornamento favorisca un cambiamento culturale nelle istituzioni finanziarie, inducendo le banche a una gestione più attenta e strategica, orientata alla solidità a lungo termine piuttosto che ai risultati di breve periodo.

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